Come ridurre l’elettrosmog domestico
Le onde elettromagnetiche e i loro possibili danni alla salute umana sono un tema sempre più discusso. Oltre alle radiazioni naturali della terra e alle onde radio emesse dalle varie antenne sparse sul territorio, le fonti di onde elettromagnetiche presenti nelle case è infatti in continuo aumento.
Su questo sito parlo di domotica, ovvero l’insieme delle tecnologie per la casa che possono migliorare il comfort nei nostri ambienti domestici e, anche se oggigiorno la parola domotica fa subito pensare a soluzioni supertecnologiche ed automatizzate, non bisogna dimenticare l’importanza della salubrità e del benessere.
Sono stati condotti diversi studi per determinare se le emissioni elettromagnetiche di vari dispositivi, tra cui cellulari, forni microonde, router wi-fi fossero dannosi, e direi che possiamo essere d’accordo nel dire che come minimo non facciano esattamente bene alla salute.
Personalmente penso comunque che le tecnologie wireless siano molto utili e ormai spesso insostituibili. Come tutte le tecnologie e tutti gli strumenti vanno quindi usati con coscienza e buon senso.
Di seguito vi voglio elencare 7 cose da poter fare per ridurre l’esposizione a queste onde potenzialmente dannose.
Contenuti
Acquistare dispositivi smart/wireless solo quando ha veramente senso
Quando si inizia a conoscere ed esplorare il mondo della domotica è facile cadere nell’errore di voler sostituire tutto, lampadine, elettrodomestici, interruttori, con le rispettive alternative smart o senza fili. E se in determinati casi queste tecnologie wireless sono decisamente comode e pratiche, in altri potrebbero risultare in complicazioni assolutamente non necessarie.
La prima cosa da fare è quindi capire bene quali sono le nostre esigenze e abitudini e determinare se abbiamo effettivamente bisogno di una soluzione wireless/smart o possiamo benissimo fare affidamento ad un sistema più tradizionale.
Questo ci consente di limitare l’elettrosmog nella casa, mantenendo il numero di dispositivi wireless limitato a solo quelli davvero utili e necessari.
Facciamo un esempio con le lampadine smart: ha davvero senso sostituire tutte le luci di casa con luci smart? Secondo me assolutamente no. Al momento ne ho installate alcune come luci esterne della casa e del giardino, in modo tale che si accendano automaticamente al mio rientro a casa col buio. Un risultato simile si potrebbe ottenere con dei rilevatori di movimento, ma chiaramente non avremmo la possibilità di controllare le luci da remoto, nel caso volessimo simulare la nostra presenza mentre magari siamo lontani da casa.
Avere le luci smart in bagno o altri locali non darebbe invece alcun vantaggio concreto (a meno che non vogliate proprio sbizzarrirvi con lampadine smart a colori, sincronizzazioni con la musica, ecc).
Intervenire sul router wi-fi
Timer per disattivazione automatica rete wifi
Il router wi-fi è presente in praticamente tutte le case, anche quelle meno domotizzate e “intelligenti”. Direi quindi che agire su di esso sia la prima cosa da fare quando si voglia ridurre l’elettrosmog domestico.
Per prima cosa possiamo selezionare un orario di attivazione e spegnimento in modo tale da tenere la rete accesa e attiva solo quando necessario. Accedendo alle sue impostazioni dal browser con l’indirizzo IP (nel mio caso con Fritz!Box 4020 è 192.168.178.1) dovreste trovare l’opzione timer per disattivare la rete wifi ad orari prestabiliti. Per esempio io ce l’ho disattivata da mezzanotte fino alle sette di mattina.
Questo significa che il wifi si spegne automaticamente ogni notte, quando la rete è inutilizzata e potrebbe disturbare il sonno. È infatti durante la notte che il corpo si rigenera. Limitare al meglio le interferenze elettromagnetiche artificiali è quindi molto importante, in particolare mentre si dorme.
Mentre la rete wi-fi viene disattivata, il router rimane comunque acceso e la connessione internet attiva. Quindi se avete dei collegamenti tramite ethernet quelli continueranno ad essere online (nel mio caso il bridge di Philips Hue e la base delle telecamere Arlo). Se il vostro router non avesse questa opzione, o se voleste spegnerlo completamente in modo automatico, si può sempre utilizzare una semplice presa con timer digitale.
Potenza di trasmissione del segnale
Un’altra opzione presente nel mio router permette di selezionare la potenza di trasmissione, ovvero la potenza del segnale wifi emesso dal router. Il mio modello consente di impostare una potenza del segnale del 6, 12, 25, 50 o 100%.
Anche qui dovete voi valutare come impostare questi valori. Se per esempio vivete in un piccolo appartamento, magari con molti muri in cartongesso, probabilmente vi basterà la potenza minore.
Se invece la casa è grande, con muri pesanti in mattoni (come nel mio caso), forse è meglio impostare un valore più alto. Questo anche perché connettersi ad una rete con un segnale scarso potrebbe implicare un maggiore sforzo da parte delle antenne dei dispositivi connessi, con l’effetto di vanificare gli sforzi per abbassare le onde radio. Valutate bene quindi la posizione del router e la ricezione nei punti fondamentali. Si tratta di sperimentare un po’.
Anche in caso di una abitazione più grande con ampi spazi da coprire, potete comunque decidere di impostare una potenza del segnale ridotta in modo da avere una zona coperta limitata dove lavorare, navigare su internet, guardare video ecc, con una esposizione bassa anche se si è vicini al router, mentre il resto della casa rimane libera da onde wi-fi.
Questo anche perché impostando per esempio la potenza massima, si ha una copertura più ampia, ma questo significa che se il router si trova in una stanza centrale della casa, si viene esposti ad un segnale inutilmente potente per la gran parte del giorno.
Per questo motivo al momento sto sperimentando la potenza minima, in modo tale che chi sta lavorando in quella stanza, magari a neanche due metri dal router, non venga immerso nel segnale a massima potenza inutilmente.
Ridurre o eliminare fonti di radiazioni in camera da letto
Collegandomi al punto di prima, capirete che tenere dispositivi accesi vicino al letto mentre si dorme non favorisce il sonno e il sano riposo. A parte gli effetti psicologici e la luce blu degli schermi che potrebbero rendere più difficile addormentarsi, è consigliato limitare l’uso e la presenza di dispositivi elettronici in camera da letto.
Se proprio non potete fare a meno di tenere lo smartphone, il laptop e altri dispositivi in camera, ricordatevi di spegnerli completamente ogni notte (ormai spegnimento/accensione sono diventati molto più veloci di un tempo, quindi è totalmente fattibile) e riporli lontani dal letto o almeno dalla testa. Doversi alzare dal letto per raggiungerli ci aiuta anche ad iniziare la giornata più presto, scongiurando il rischio di rimanere a letto a perdere tempo davanti al telefono, il che è un altro effetto collaterale positivo.
Altri dispositivi elettronici come stazioni meteo, luci smart, televisione (la guardate ancora..?) è meglio evitarli in zona notte.
Utilizzare vernici e tende schermanti
Nelle grandi città in particolare è comune ritrovarsi circondanti e immersi in decine di reti wifi diverse, senza contare tutte le onde prodotte dai vari smartphone, telefoni cordless, forni microonde, reti wireless per la domotica come Zigbee, Z-Wave, Bluetooth, ecc.
Chiaramente abbiamo il controllo solo sulle nostre reti e dispositivi, quindi per difenderci e limitare l’esposizione all’elettrosmog proveniente dall’esterno tocca affidarsi a soluzioni come la schermatura tramite tende e vernici apposite.
Le soluzioni schermanti possono essere sia di tipo conduttivo che non conduttivo. Quelle conduttive sfruttano il principio della gabbia di Faraday, assorbendo l’energia elettromagnetica e disperdendola tramite una messa a terra, e comprendono reti metalliche, tessuti e vernici a base metallica.
Quelle non conduttive invece non hanno bisogno di messa a terra in quanto riflettono semplicemente le onde. Sono costituite principalmente da tessuti integrati con una maglia in lega metallica a reti molto fitte (sotto il mm di larghezza) che, grazie a determinati trattamenti, è stata resa non conducente e riflettente. Questo tipo di tessuti è ottimo per realizzare tendaggi che permettono di ridurre considerevolmente l’ingresso delle onde elettromagnetiche attraverso le varie finestre.
Limitare il contatto con dispositivi wireless
Ormai viviamo in simbiosi con il nostro smartphone, ce lo portiamo ovunque, sempre con noi. Gli smartphone contengono una bella collezione di antenne e trasmettitori per la rete cellulare, bluetooth, wifi, e non solo.
È importante quindi cercare di mantenerli sempre a una certa distanza dal nostro corpo, in particolare dalle aree sensibili. Per esempio non tenerlo mai nelle tasche frontali dei pantaloni o nel taschino della giacca o della camicia. Quando non lo sto utilizzando e sto per esempio camminando, lo tengo o in mano o nella tasca posteriore dei pantaloni. (Volendo si può utilizzare la versione del tessuto con intreccio metallico con termoadesivo per foderare le tasche dei pantaloni).
Per quanto riguarda le telefonate invece cerco di usare il più possibile il vivavoce oppure gli auricolari. Sembra che le radiazioni vengono comunque trasmesse dai cavetti metallici e che bisognerebbe utilizzare gli auricolari ad aria (come quelli dei bodyguard/security per intenderci). In realtà ora che ho le AirPods Pro quel problema non si pone, ma viene sostituito dal segnale bluetooth. Non so quale dei due sia più forte/dannoso.
Nel momento in cui sto scrivendo questo articolo sul mio MacBook Pro sono seduto sul divano, con un cuscino sulle gambe e il computer posato sopra, in zona non più raggiunta dal wifi e con l’antenna wifi e bluetooth del Mac disattivata. Sulla rete si possono trovare le immagini di come le onde emesse da laptop posto sulle gambe. Però devo dire che a me questa posizione piace per scrivere. E visto che avere la connessione ad internet attiva non è indispensabile in questo caso, mi mi pare che sia un buon modo per evitare di “cuocersi” con le onde.
Disattivare ciò che non si usa
Durante il lockdown mi sono reso conto che sia le lampadine smart che le telecamere Arlo erano completamente inutilizzate. Perché tenere attivi tutti questi dispositivi wireless senza motivo? Fino a quando si passerà la maggior parte del tempo a casa penso che molti dispositivi smart saranno piuttosto inutili. Questo almeno nel mio caso, visto che li avevo presi principalmente per controllare/proteggere la casa mentre sono fuori.
Oltre alla riduzione delle onde elettromagnetiche prodotte si ottiene anche un piccolo risparmio energetico che non guasta mai.
Abbandonare la civiltà moderna
Questa è un po’ drastica, però di sicuro effetto. Se credi che le radiazioni prodotte da tutta questa tecnologia moderna ti stiano rovinando l’esistenza su questa terra, puoi sempre considerare la possibilità di abbandonare la città con il suo inquinamento da smog e radiazioni e trasferirti in qualche zona remota, magari non raggiunta nemmeno dalle normali onde della radio.
Potrebbe essere una bella zona di montagna, oppure un’isola tropicale poco sviluppata, o perché no, potrebbe essere l’intero mondo. “Basta” disporre di una bella barca a vela o catamarano e navigare per i sette mari, lontani da stress, inquinamento, traffico, problemi della vita quotidiana ed ovviamente dall’elettrosmog.
D’altronde molte di queste tecnologie esistono per risolvere diversi problemi causati dalla vita moderna che invece una vita semplice implica sicuramente una necessità ridotta di tutto ciò.
Considerazioni finali
I dispositivi connessi, per quanto pratici, comodi, utili e cool, utilizzando tutti diverse tecnologie wireless, comportano un aumento non indifferente dell’elettrosmog sia all’interno delle nostre case che all’esterno. È importante capire come sia fondamentale usare queste tecnologie con coscienza, in modo che i vantaggi siano sempre superiori agli svantaggi.
Seguendo i consigli che ho elencato in questo articolo potrete eliminare e ridurre le fonti superflue di onde elettromagnetiche artificiali. Se ne avete altri da proporre lasciate pure un commento!