3 passi per migliorare l’aria di casa
In questo periodo stiamo purtroppo trascorrendo sempre più tempo chiusi in casa per la maggior parte della giornata. Un aspetto che quindi sta assumendo un’importanza sempre più di rilievo è la qualità dell’aria che respiriamo in casa in particolare per chi abita in centro città dove le polveri sottili abbondano.
L’aria che respiriamo, per essere il più salubre possibile, deve principalmente avere 3 caratteristiche:
- Ossigenazione adeguata (constantemente sopra il 20%)
- Presenza ridotta o nulla di gas, polveri, pollini, particelle e sostanze volatili nocive
- Umidità compresa in un range tra il 40 e il 60%
In questo articolo andremo quindi a vedere come ottenere un equilibrio ottimale di questi 3 parametri, tramite soluzioni sia domotiche/tecnologiche che totalmente naturali, e come queste si possono integrare per darci i migliori risultati.
Contenuti
Ossigenazione
L’aria esterna è composta all’incirca dal 78% di azoto, 21% di ossigeno e 1% rimanente di altri gas, compresa l’anidride carbonica.
Il livello di ossigeno da mantenere all’interno degli ambienti della nostra casa dovrà essere quindi costantemente superiore al 20%. Già sotto al 19,5% infatti si possono cominciare a sentire i sintomi di una scarsa ossigenazione, come veloce affaticamento e scarsa capacità di concentrazione.
Come mantenere l’aria ossigenata? Beh è molto semplice. Basta arieggiare regolarmente gli ambienti, o ancora meglio tenere sempre delle finestre aperte.
Questo però significa introdurre pollini, polveri e potenziali inquinanti, soprattutto se si vive in città trafficate o in aree industriali.
È qui che ci vengono in aiuto le piante, che grazie al loro processo di fotosintesi clorofilliana assorbono la CO2 e rilasciano ossigeno. Si tratta quindi di ricreare un piccolo ecosistema all’interno della nostra casa. Più piante abbiamo in casa e meno bisogno ci sarà di arieggiare, consentendoci così di tenere sotto controllo polveri sottili, pollini e altre sostanze volatili.
Umidità
Il valore di umidità raccomandato da mantenere nelle nostre abitazioni si aggira sul 45%. D’inverno il tasso di umidità (ovvero l’acqua presente nell’aria) può scendere considerevolmente anche sotto al 15% a causa sia dell’utilizzo del riscaldamento che per una temperatura esterna più bassa che implica una minor capacità dell’aria di caricarsi di acqua. Ma l’umidità domestica può essere molto bassa anche in estate a causa dell’utilizzo di condizionatori, che rendono l’aria più secca.
Un’umidità ottimale è molto importante per il nostro benessere, infatti l’aria troppo secca può causare o favorire diversi disturbi, in particolare di tipo respiratorio e di tipo cutaneo (pelle secca). Da non sottovalutare anche il risparmio energetico sul riscaldamento determinato dalla maggiore umidità, che aumenta la temperatura percepita.
Quando invece l’umidità è troppo alta i principali problemi che si riscontrano nelle case sono quelli legati allo sviluppo di muffe, anch’esse potenzialmente nocive per il nostro apparato respiratorio, oltre che i cattivi odori. I forti sbalzi di umidità sono fra l’altro dannosi anche per gli oggetti che teniamo in casa, pensiamo a mobili o strumenti musicali in legno ecc.
Il tasso di umidità presente nell’aria è verificabile tramite un semplice ed economico igrometro. Oppure ci si può affidare ai monitor per la qualità dell’aria che forniscono una panoramica completa sulla composizione dell’aria che respiriamo e, collegati ad un umidificatore/deumidificatore tramite le varie soluzioni smart consentono un controllo dell’umidità automatico.
Per aumentare l’umidità dell’aria di casa si possono utilizzare gli umidificatori, come ad esempio il nuovo Dyson Pure Humidify+Cool (di cui ho parlato in questo articolo), che alla classica funzione di depurazione dell’aria unisce la capacità di umidificazione, ma ovviamente può andare bene anche un normale umidificatore, che poi può essere connesso alla rete domotica con una semplice presa smart.
I metodi naturali consistono principalmente nell’aumentare le fonti di umidità presenti nella casa, e anche qui le piante da appartamento ci possono dare un aiuto significativo.
Avere molte piante in casa, oltre a favorire una maggiore ossigenazione dell’aria, contribuisce infatti anche ad alzare l’umidità presente. Le foglie delle piante traspirano l’acqua che usiamo per irrigarle che viene così rilasciata nell’ambiente. Se le piante cominciano a diventare davvero numerose si potrebbe addirittura avere un problema di umidità troppo elevata (basti pensare a quando si entra in una serra di un vivaio). In questo caso sarà sufficiente arieggiare maggiormente o utilizzare un condizionatore/deumidificatore, eventualmente in combinazione con un monitor per la qualità dell’aria.
Polveri, pollini ed inquinanti
I VOC o COV (composti organici volatili) rappresentano i vapori e i fumi che vengono rilasciati da sostanze chimiche come vernici, colle, detergenti ma anche vari tipi di oggetti presenti normalmente in tutte le nostre case, come per esempio arredamento nuovo, bombolette spray, vestiti ecc. I COV comprendono sostanze come benzene (da fumo di tabacco, benzina), il cloruro di metilene (adesivi e vernici spray) e la formaldeide, rilasciata lentamente nell’ambiente da varie sostanze (vernici, adesivi, pannelli, legni trattati, materie plastiche), in particolare in condizioni di alta umidità/temperatura.
Oltre ai COV, l’aria che respiriamo è spesso carica di polvere, pollini, prodotti della combustione e altre particelle in sospensione che possono risultare nocive alla salute.
Purtroppo sia l’aria esterna che quella interna possono contenere queste sostanze. Quella esterna sarà potenzialmente carica di particolato da gas di scarico, polline (in particolare nel periodo primaverile) e polvere varia, mentre quella interna può essere carica anch’essa di polveri, muffe (magari a causa di un tasso di umidità troppo elevato), prodotti di combustione derivati dall’utilizzo dei fornelli, peli, acari ed altri gas derivanti per esempio dai detergenti per la pulizia della casa.
Questi composti organici volatili si riducono prendendo alcuni accorgimenti semplici come arieggiare l’ambiente costantemente, fare un ciclo di lavaggio nel caso di tessuti appena acquistati, mettere all’aria aperta oggetti nuovi che magari “puzzano” di chimico, utilizzare detergenti meno aggressivi (mantenendo l’ambiente ventilato durante il loro uso).
Anche qui la presenza di piante contribuisce all’assorbimento delle sostanze nocive presenti nell’aria, grazie alla loro funzione di filtri naturali, come confermato da uno studio condotto dalla NASA.
I monitor per l’inquinamento dell’aria possono comunque darci una sicurezza in più, essendo più o meno tutti capaci di rilevare gli inquinanti più importanti.
Quali sono le migliori piante depuratrici?
Come abbiamo appena visto le piante ci possono fornire un grande aiuto nel mantenere l’ambiente di casa salubre e salutare.
La CO2 è uno dei cibi preferiti delle piante. Questo significa che avere molte piante in casa ci aiuta a mantenere l’aria ossigenata in maniera totalmente naturale. Le piante, grazie alla fotosintesi clorofilliana, assorbono l’anidride carbonica e rilasciano proprio l’ossigeno di cui noi abbiamo bisogno.
Viene poi favorita anche una maggiore umidità dell’aria, grazie alla traspirazione delle foglie.
Inoltre, sono in grado di assorbire anche molti altri inquinanti presenti nell’aria e che faremmo bene a non respirare, come formaldeide e benzene.
Di seguito vi faccio una piccola lista di alcune piante che si adattano bene al nostro scopo di mantenere l’aria fresca e pulita negli ambienti di casa.
Aloe vera
L’aloe vera, ormai famosissima per le proprietà benefiche del suo gel dalle mille applicazioni, è utile anche ad assorbire gli inquinanti presenti nell’aria di casa. L’aloe si adatta bene alla vita in appartamento, e posta vicino ad una finestra ben illuminata è in grado di rimuovere la formaldeide e il benzene.
Un altro punto a favore dell’aloe è la facilità di riproduzione. Grazie ai polloni che spuntano ogni anno dalla pianta principale, in poco tempo è possibile ritrovarsi la casa piena di piante di aloe!
Spatafillo (Spathiphyllum)
Lo spatafillo, conosciuto anche come pianta cucchiaio, è in grado di assorbire formaldeide, benzene e monossido di carbonio.
Cresce bene anche senza luce solare diretta, ma richiede una irrigazione regolare.
Edera (Hedera helix)
L’edera è un’ottima pianta d’appartamento, soprattutto per chi tiene in casa animali, in quanto è in grado di assorbire le sostanze fecali sospese nell’aria. Avere solo l’accortezza di posizionarla in modo che gli animali non la possano raggiungere. L’edera è infatti una pianta potenzialmente velenosa se ingerita.
Anche l’edera è in grado di filtrare e rimuovere la formaldeide dall’aria.
Margherita del Transvaal (Gerbera jamesonii)
Se volete una pianta con fiori colorati che purifichi l’aria da benzene e tricloroetilene (trielina) potete posizionare in un punto assolato della casa le margherite del transvaal, conosciuta anche come margherita di Barberton.
Sansevieria (Sansevieria trifasciata)
La sansevieria è una delle classiche piante da appartamento, e fra questa è una delle migliori per purificare l’aria di casa, in particolare della camera da letto. Questo perché, a differenza della maggior parte delle altre piante che durante la notte consumano ossigeno, la sanseviera assorbe anidride carbonica sia di giorno che di notte rilasciando sempre ottimo ossigeno.
In più è molto facile da mantenere, non richiedendo luce solare diretta e particolari attenzioni nell’irrigazione.
Dracena (Dracaena marginata)
La dracena è un’altra classica pianta da appartamento che, messa in una posizione illuminata vicino ad una finestra, ci aiuterà a filtrare gas come formaldeide, cilene e tricloroetilene.
Orchidea (Phalaenopsis Blume)
Le orchidee sono piante molto eleganti, e non richiedono troppe attenzioni. Posizionatele in zona illuminata ma non con luce solare diretta, lasciate asciugare il terreno tra una irrigazione e l’altra ed avrete delle bellissime piante anch’esse utili per ossigenare l’ambiente di casa oltre che dare un tocco di colore ed eleganza.
Falangio o Clorofito (Chlorophytum comosum)
Il falangio è una pianta ottima per chi non ha molto tempo da dedicare al giardinaggio o non ha il pollice verde. Infatti resiste molto bene alla siccità e non dovrete preoccuparvi di bagnarla molto frequentemente.
Gemma di Zanzibar (Zamioculcas zamiifolia)
Anche la cosiddetta Gemma di Zanzibar ha davvero bisogno di poche cure, sia per quanto riguarda l’irrigazione che per le condizioni di luce.
Considerazioni finali
Abbiamo visto quali sono i tre principali fattori che influenzano la qualità dell’aria che respiriamo, ovvero ossigenazione, umidità e particolato/polveri/COV, quali sono i possibili effetti di un loro squilibrio e come mantenerli sotto controllo.
Dovrebbe essere chiaro a questo punto come un utilizzo delle tecnologie (più o meno smart), combinato ad una presenza importante di piante negli ambienti della nostra casa, può rappresentare una delle migliori soluzioni per assicurarci di respirare aria sana in casa.
Questo infatti ci permette quasi di creare un piccolo ecosistema all’interno del quale possiamo avere un maggiore controllo su tutto ciò che potrebbe avere effetti sulla qualità dell’aria che respiriamo.
La presenza delle piante, oltre a diversi altri benefici, assicura la conversione dell’anidride carbonica prodotta dalla nostra respirazione in nuovo ossigeno e l’assorbimento di gas nocivi come formaldeide e benzene, mentre apparecchi come umidificatori/deumidificatori/purificatori fanno il resto, filtrando polvere e particolato, e mantenendo l’umidità nel range ottimale. Questo ci consente di limitare l’altrimenti necessaria apertura delle finestre, con inevitabile ingresso di ulteriori polveri, inquinanti, particolati, ecc.
A proposito di purificatori, umidificatori e deumidificatori, questi apparecchi si possono scegliere sia in versione smart che non smart. Dipende dal livello di automatizzazione, di controllo e di monitoraggio che vogliamo.
Se per esempio utilizziamo i prodotti Dyson (ma ce ne sono molti altri ovviamente), questi sono già dotati di sensori e funzionalità smart integrate, per cui una volta impostati faranno tutto o quasi da soli e potremo sempre controllarli da remoto. (In questo articolo ho fatto una lista dei migliori purificatori di aria smart.)
Un’altra opzione potrebbe essere utilizzare un apparecchio non smart e magari connetterlo al network tramite una presa smart, e grazie alle integrazioni tipo IFTTT o simili, farlo funzionare in combinazione con un monitor della qualità dell’aria esterno. Di questi ne ho parlato in un articolo specifico.
Spero questo articolo ti sia stato utile, se hai domande lascia pure un commento qui sotto!